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Tre anni dall'inizio del conflitto in Ucraina. L'UE: la Russia è l'unica responsabile

Tre anni dall'inizio del conflitto in Ucraina. L'UE: la Russia è l'unica responsabile

Tre anni dall'inizio del conflitto in Ucraina. L'UE: la Russia è l'unica responsabile Photo Credit: agenziafotogramma.it


Oggi a Kiev il vertice internazionale per celebrare il terzo anno di resistenza dell'Ucraina all'aggressione russa. L'appoggio incondizionato dell'Ue e la presenza di tutti i leader. Intanto, a Kiev allerta aerea.

"La Russia e la sua leadership sono gli unici responsabili di questa guerra e delle atrocità commesse contro la popolazione ucraina”. Con questa dichiarazione le cariche più alte dell’Unione Europea si schierano nettamente, senza margine di equivoco, con l’Ucraina. Oggi, a Kiev si apre la conferenza Internazionale per celebrare il terzo anno di resistenza del popolo ucraino nella guerra contro l’aggressione di Putin. Il 24 febbraio del 2022 l’esercito russo varcò i confini del Paese e diede inizio alla guerra imperialiste e di conquista che sembravano essere retaggio defunto del secolo scorso e di quello precedente.


L'APPOGGIO DELL'UE

"L'Ucraina fa parte della nostra famiglia europea. Gli ucraini hanno espresso il desiderio di un futuro nell'Unione europea. Lo abbiamo riconosciuto concedendo all'Ucraina lo status di paese candidato e avviando i negoziati di adesione. L'Ucraina ha compiuto progressi significativi nelle riforme legate all'adesione nelle circostanze più difficili” la promessa di entrare presto a far parte della famiglia dell’Unione Europea è anch’essa parte delle dichiarazioni dei vertici di Bruselles; la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, il presidente del Consiglio Antonio Costa e la presidente del Parlamento Roberta Metsola. “Stiamo già integrando l'Ucraina nel mercato interno dell'UE. Il futuro dell'Ucraina e dei suoi cittadini risiede nell'Unione Europea" continua la nota. "L'Unione europea e i suoi partner - prosegue il comunicato - hanno agito rapidamente e in unità per sostenere l'Ucraina. L'Unione europea ha fornito all'Ucraina assistenza economica, umanitaria, finanziaria e militare per un totale di 135 miliardi di euro, di cui 48,7 miliardi di euro di assistenza militare. L'Unione europea continuerà a fornire all'Ucraina un sostegno finanziario regolare e prevedibile, compresa la ricostruzione del paese dopo la guerra". “Nessuno vuole più pace del popolo ucraino. Ma una pace giusta e duratura si ottiene solo con la forza”, ha sottolineato Costa al comunicato. Intanto, Allerta aerea a Kiev durante la vista, l'aeronautica Ucraina ha dichiarato di aver lanciato l'allerta a livello nazionale a causa della minaccia di un attacco missilistico russo. 

ZELENSKY

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nell’ambito della commemorazione, ha chiesto una "pace reale e duratura" nel 2025 durante il vertice, nei giorni scorsi si era detto disponibile a dimettersi in cambio dell'adesione alla Nato. Il leader ha proposto uno scambio completo di tutti i prigionieri di guerra con la Russia come "inizio" del processo per porre fine al conflitto. "La Russia deve rilasciare gli ucraini. L'Ucraina è pronta a scambiare tutto per tutti, e questo è un modo giusto di iniziare", ha detto.

I BALTICI

Il primo ministro svedese Ulf Kristersson, quello norvegese Jonas Gahr Støre e la premier danese Mette Fredriksen sono arrivati a Kiev: "Oggi sono sul posto a Kiev. Per tre anni, il popolo ucraino ha lottato per la propria libertà e sicurezza - ma anche per la nostra" ha scritto Ulf Kristersson su X al suo arrivo nella capitale. Anche il premier norvegese ha sottolineato l'importanza di essere presente a Kiev per il forte messaggio della visita: "Si tratta del nostro sostegno all'Ucraina nella battaglia per la libertà e la solidarietà con gli ucraini che sono in guerra" ha dichiarato Jonas Gahr Støre all'emittente pubblica norvegese Nrk.

IL COMICO E IL DITTATORE

Nel 2022 dopo l’inizio dell’aggressione russa in Ucraina, fu offerto a Zelensky e alla moglie di lasciare il Paese per guidare la resistenza dall’esilio. Lui rifiutò, volle restare nel suo Paese indossò la mimetica e non la tolse più. Tutt’oggi anche nelle occasioni ufficiali, il presidente ucraino indossa i colori della guerra che il suo territorio sta subendo dal febbraio di tre anni fa. Ad ogni summit, congresso, riunione, vertice nel mondo occidentale a cui abbia partecipato, Zelensky ha portato la causa  della sua Ucraina, per ricordare che la sua Terra sta perdendo milioni di figli tra soldati che muoiono al fronte e persone che abbandonano la propria casa per cercare rifugio in altri Stati. Un uomo piccolo, che qualcuno ha definito un comico mediocre, e un dittatore, verso il quale negli ultimi 40 giorni è stato scagliato ogni improperio e sul quale si abbatte anche l’onta, falsa, di essere colpevole di ciò che sta mandando in pezzi il ‘granaio del mondo’ con una guerra assurda e ingiusta, un piccolo uomo, dicevamo, che si erge a gigante di fronte all’Orso russo e all’aquila americana. I predatori si siedono al tavolo senza la preda per deciderne le sorti. E oltre questo ring dove gli sfidanti tirano a dadi per decidere l'assetto futuro del mondo occidentale, l’Europa è spettatrice attonita e disordinata dalla velocità con cui la storia scrive le sue pagine più nere





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