Un anno fa il ritorno dei talebani in Afghanistan, il paese è ripiombato nel MedioEvo
15 agosto 2022, ore 12:30
In dodici mesi cancellati diritti sacrosanti, donne emarginate e grave crisi economica: in Afghanistan i talebani hanno portato povertà e oscurantismo. Gli Stati Uniti difendono la loro scelta di lasciare il paese
POVERTA' E OSCURAMTISMO
E’ passato un anno. Ma restano ancora negli occhi le immagini di coloro che – disperati- si aggrappavano al carrello di un aereo in decollo per cercare di scappare. O dei bambini piccoli passati oltre un muro, affidati a mani sconosciute pur di farli fuggire, nel tentativo di regalare loro un’opportunità di vita libera. E’ passato un anno e le cose vanno peggio. La partenza delle forze americane dall’Afghanistan ha lasciato campo libero ai talebani, che sono tornati e hanno fatto ripiombare il paese nel medioevo. Come era facile prevedere, l’oscurantismo degli integralisti islamici ha portato una gravissima crisi economica oltre che alla cancellazione di diritti sacrosanti. Qualche cifra: il 93% delle famiglie afgane vive sotto la soglia delle povertà; molte aziende hanno chiuso. Le donne sono state completamente emarginate: l’85% di quelle che un anno fa avevano un lavoro, ora sono state relegate a casa. Alle ragazze viene negato il diritto allo studio. Dominano ignoranza e oscurantismo: l’informazione ovviamente non è libera, il 40% dei media ha chiuso, gli altri raccontano soltanto ciò che i talebani vogliono sentire. L’Unicef ha lanciato un allarme che riguarda i bambini: 3 su 5 per sopravvivere hanno bisogno di aiuti internazionali. Oggi piove a Kabul, il che ha forse frenato le celebrazioni per il primo anniversario del regime talebano. Non che ci sia qualcosa da festeggiare, anzi.
GLI USA DIFENDONO IL RITIRO
A un anno dal ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan, la Casa Bianca ha preparato un documento in difesa della decisione dell'amministrazione Biden per rispondere agli attacchi dei repubblicani che nei prossimi giorni si apprestano a pubblicare un rapporto molto critico su quelle settimane drammatiche. "Il presidente - si legge nel documento redatto dalla portavoce del Consiglio nazionale Adrienne Watson - non ha voluto mandare un'altra generazione di americani a combattere una guerra che sarebbe dovuta finire molto tempo fa". E ancora: "Portare le nostre truppe a casa ha rafforzato la nostra sicurezza nazionale e ha messo gli Stati Uniti in una posizione migliore per affrontare le sfide del futuro e guidare il mondo", prosegue la funzionaria che ha lavorato per il Comitato nazionale democratico e la campagna presidenziale di Hillary Clinton nel 2016 prima di entrare alla Casa Bianca l'anno scorso. Il documento, inoltre, definisce il rapporto dei repubblicani di parte e pieno di inesattezze.