USA, Trump dipendente del McDonald’s per un giorno
21 ottobre 2024, ore 13:00
Il tycoon ha indossato il grembiule della popolare catena di fast food, ha fritto patatine e riempito sacchetti da asporto. Il locale però era chiuso e i clienti erano suoi sostenitori
La campagna elettorale per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti è agli sgoccioli e i due candidati, Donald Trump e Kamala Harris, stanno dando tutto in questo rush finale che porteranno all’election day il prossimo 5 novembre. Come segnalano molti esperti, la sfida non consiste tanto nel convincere gli elettori della bontà delle proprie idee, quanto nello spronarli a recarsi alle urne. Per questo le iniziative dei comitati elettorali si intensificano e i toni si alzano. L’ultima trovata del candidato repubblicano alla Casa Bianca lo ha visto protagonista di una singolare attività: servire cibo presso la nota catena di fast food McDonald’s. Un'eccellente operazione di marketing elettorale per lui che, da sempre, è un grande amante di questa tipologia di cibo. Peccato però che ai giornalisti non siano sfuggiti alcuni piccoli dettagli, come il fatto che quel giorno il locale risultasse chiuso e che tutti gli avventori fossero accaniti sostenitori del candidato assoldati per l'occasione.
Trump in grembiule
La passione del tycoon per il junk food non è certo una novità. Nel 2019 si era fatto servire un pranzo a base di hamburger e patatine alla White House direttamente da McDonald’s. Trump ha dunque deciso di prendere due piccioni con una fava: da un lato comunicarsi come un magnate attento alle esigenze dei lavoratori e (fisicamente) vicino alle loro istanze; dall’altro attaccare Kamala Harris, l’avversaria che in molte occasioni pubbliche ha raccontato di aver lavorato per la catena americana nel periodo degli studi universitari. Trump ha visitato il McDonald’s a Feasterville-Trevose, parte della contea di Bucks, in Pennysilvania (area elettoralmente in bilico a nord-est di Philadelphia e dunque cruciale per la tornata elettorale). Annunciando il suo arrivo, ha ripetutamente accusato l’avversaria di mentire sulla sua esperienza lavorativa nella catena nella Bay Area quando era studentessa. Alla domanda sul perché della visita, il suo collaboratore Jason Miller ha risposto in questo modo ai giornalisti: "così che un candidato in questa corsa possa aver lavorato effettivamente da McDonald's". In realtà, a sostenere il racconto di Harris circa la propria esperienza professionale ci ha pensato il New York Times: all’interno di un’inchiesta pubblicata giorni fa, il celebre quotidiano aveva scovato alcuni testimoni che avevano confermato come la candidata democratica avesse servito nella popolare catena 41 anni fa.
Il locale chiuso
Una volta arrivato presso la sede di Feasterville-Trevose, Donald Trump ha indossato il grembiule della catena di fast food e, dopo un corso accelerato di frittura di patatine da parte di uno dei dipendenti (che gli ha mostrato la tecnica corretta per immergere i cestini nell'olio bollente), ha iniziato il proprio turno. Dopo essersi cimentato nella cottura, il tycoon ha anche aiutato a riempire alcuni sacchetti da asporto per alcuni clienti. C'è solo un piccolo dettaglio non sfuggito ai giornalisti: in quel giorno il locale risultava chiuso e tutti gli avventori serviti pare fossero suoi sostenitori assoldati appositamente per l'occasione.
"Ci vuole una grande competenza, in realtà, per farlo bene e velocemente", ha detto ai microfoni dei cronisti accorsi per documentare la vicenda. "Non dimenticherò mai questa esperienza", ha aggiunto rispondendo alle domande in una conferenza stampa improvvisata affacciato allo sportello del drive-thru.